
Donna d’Ebano
Donna d’ebano
perché fare un figlio?
Avevi bisogno di sviscerarti l’anima?
Forse le tue occhiaie di cenere
regine del tuo morbido viso d’ambra
hanno sentito l’esigenza
il bisogno smanioso
la mutua necessità
di colonizzare un nuovo corpo.
Sul tuo corpicino d’infante
trist’occhi
li hanno disegnati?
O questa piega dolcemente
malinconica
questa tacita rassegnazione
l’hanno presa col passare del tempo,
dopo il primo rifiuto di un uomo
che ha preferito il morbido ventre di un’altra donna
alle tue scapole sottili
ai nervi tesi sul tuo collo
che lo scolpiscono d’angoscia?
Dopo che ti è mancato il coraggio
di rifiutare tuo marito?
non eri sicura
di meritar di meglio
di desiderare di meglio
Dopo che hai smesso
di sentirti a tutti i costi bella
rassegnandoti a non esserlo?
alcune lo sono
per poco
meglio di nulla
meglio del nauseante rifiuto
del proprio riflesso sul vetro del tram
meglio di fare un figlio
dovergli spiegare i tratti del viso
doversi giustificare per il suo naso sbeccato.
Premigli le palpebre
con le tue sottili gelide dita bronzee
finché non si riempie il tram di macchiette di colore
finché non scompariamo tutti.


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