Due figure percorrono la statale tra i campi lei col seno pungente stemperato dalla camicia lui rinvigorito di zaini impreziosito di anellini di metallo sulle orecchie tutto ipnotizzato da capelli di vento su morbide spalle
e dopo che avranno perso il treno bevuto fumato e fatto mille volte l’amore avranno ancora il coraggio di lasciarsi solleticare le caviglie dagli eleganti steli gialliformi a bordo strada di perder l’equilibrio tra l’afa imperiosa che sale catramosa dall’asfalto?
Margherita – ragazzina – piccola e straniera cameriera da quell’uomo forte, scurito dal sole tra le tegole imperlato di un sorriso libero di idee e di mani da quell’uomo di labbra schiuse da una sigaretta s’è lasciata baciare da lui – felice – s’è lasciata sposare col ventre gonfio d’amore.
E ora – piccola donna – imbiancata sola porta ancora i segni gioiosi tra gli occhi e la bocca rughe di affetto tuo e suo eppure porti taciturni mazzetti di fiori freschi sulla tomba sua e del tuo bambino morto prima di sapere di essere vivo. Davvero hai il fiato corto per la vecchiaia o è la tua anima che proprio non ne può più di respirare?