
Acconciature, mode e cosmesi egizie
Gli egizi ritenevano la cura del corpo fondamentale e tutti, uomini e donne, usavano i cosmetici. La cosmesi e la cura del corpo avevano per di più una funzione religiosa: servivano infatti a preparare il corpo per l’oltretomba, dove il defunto avrebbe vissuto una seconda vita.
Uno dei cosmetici più usati dagli Egizi era il kohl. Il kohl era ricavato dall’impasto di grasso animale o resina con la malachite, un minerale che gli forniva la colorazione verde, o la galena, che gli dava una colorazione nera, però la galena, dal momento che contiene piombo, è molto tossica. Il kohl era applicato intorno agli occhi e serviva a demarcarli, inoltre la linea nera del kohl veniva protratta fin quasi alle tempie, dando agli occhi quel tipico aspetto che si può osservare nelle rappresentazioni.

Ma l’utilità del kohl non si esaurisce in un puro fattore estetico (dare intensità allo sguardo), aveva anche una funzione medicinale e religiosa. La funzione medicinale era duplice. Pare infatti che il kohl proteggesse dalle infezioni agli occhi, inoltre il colore scuro permetteva di attenuare il fastidio causato dalla luce del sole, dal vento e dalla sabbia.
Nella funzione rituale, invece, aveva il valore di portafortuna e si credeva avesse funzioni apotropaiche. L’occhio delineato dal kohl, infatti, richiama l’occhio di Horus (Udjat in egizio), che nella religione egizia era ritenuto simbolo di prosperità e protezione. Era inciso anche sui sarcofagi o portato come amuleto, oltre che raffigurato in molti altri luoghi. Oltre agl’occhi delineati dal kohl a richiamare l’occhio di Horus erano anche le sopracciglia, che venivano rasate e ridisegnate con del bistro nero, e si preferiva ridisegnarle molto lunghe.
Oltre alle sopracciglia gli Egizi solevano radersi tutti i peli del corpo e tenere i capelli corti, per contrastare il caldo. I bambini, in particolare, portavano i capelli raccolti in un ciuffo o in una coda che ricadeva sulla spalla destra e i capelli corti tutt’intorno. A 10 anni, però, il bambino veniva circonciso e il ciuffo tagliato per simboleggiare il passaggio dall’età infantile a quella adulta.
Sebbene si preferissero i capelli corti si conoscono anche vari tipi di acconciature. I sacerdoti, ad esempio, si radevano i capelli e i peli per poter entrare nei templi, in segno di purificazione. Le donne, invece, tenevano i capelli generalmente corti o al massimo di media lunghezza, ma col tempo la moda cambiò e si preferirono i capelli lunghi. Una pratica riservata solamente alle classi elevate era quella delle parrucche. Rare dal primo al quarto regno, le parrucche presero piene dal quinto regno. Per gli uomini le parrucche erano sempre corte o di media lunghezza. Per le donne, invece, inizialmente le parrucche erano generalmente lisce e di media lunghezza, ma l’acconciatura divenne sempre più elaborata e complessa, oltre che lunga, col passare del tempo.
Per la cura del corpo gli Egizi avevano moltissime ricette. In un papiro ne sono state trovate 877. Con scorze di carruba o farina di avena mescolata a resine profumate si creava un unguento che veniva spalmato ovunque si sudasse e serviva da deodorante. Per proteggere la pelle dai raggi solari veniva utilizzato un miscuglio di miele, polvere d’alabastro e sale. Inoltre, gli Egizi si dedicarono anche alla ricerca di creme che rallentassero l’invecchiamento, come testimoniano alcune ricette che servirebbero a contrastare le rughe. Nella società egizia era anche molto importanti i profumi. Di questi ce n’era una gran varietà ed erano estratti soprattutto da fiori selvatici o resine. I profumi avevano anche un valore sacrale, infatti erano offerti nei templi per propiziare la divinità. Durante il rito sacro, infatti, la statua del dio veniva cosparsa di profumi. Tutti questi unguenti e profumi erano conservati in piccoli contenitori di alabastro, e ne sono stati ritrovati parecchi.
*L’immagine in copertina è Giocatori egiziani di scacchi, di Lawrence-Alma Tadema, 1979, credit


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