
Viaggio in occidente, una storia non così distante
Nella letteratura cinese esistono 4 romanzi considerati classici, perché più importanti. Questi 4 romanzi hanno esercitato una grande influenza sul romanzo cinese successivo e sono:
- Il romanzo dei tre regni (三国演义, Sānguó yǎnyì) di Luo Guanzhong (罗贯中, Luō Guànzhōng), 1361
- I Briganti (水浒传, Shuǐhǔ zhuàn) di Shi Nai’an (施耐庵, Shī nài’ān) e Luo Guanzhong (罗贯中, Luō Guànzhōng), 1368
- Il viaggio in Occidente (西游记, Xīyóu Jì) di Wu Cheng’en (吴承恩, Wú Chéng’ēn), 1592
- Il sogno della camera rossa (红楼梦, Hónglóu mèng) di Cao Xueqin (曹雪芹, Cáo Xuěqín), 1792
Come si può vedere, appartengono ad epoche ed autori differenti; qui però vorrei dedicarmi al terzo: Viaggio in Occidente.
Viaggio in occidente
L’autore è dibattuto, ma questo vale anche per gli altri 2 romanzi precedenti. Si sa che una prima versione del romanzo fu pubblicata nel 1592, ma circolarono prima due versioni più brevi. Stando a dei resoconti degli abitanti di Lianshui, la città natale di Wu Cheng’en, risalenti però al 1625 (Wu Cheng’en è morto tra il 1580 e il 1582, passando gran parte della sua vita come eremita), Wu sarebbe l’autore di Viaggio in Occidente. Oggi, però, si dubita di questi resoconti perché sono molto vaghi e non fanno alcun accenno al romanzo.
Il romanzo è stato scritto nel tardo periodo Ming (1550-1644), quando c’era un’«universale interazione tra istituzioni religiose e potere» [1]. Un periodo in cui il Buddhismo stava prendendo piede e si stava diffondendo molto in Cina perché forniva ai suoi seguaci una sensazione di autonomia rispetto allo stato.
Il romanzo narra la storia di Sanzang (三藏) e del suo viaggio in India per recuperare i testi sacri del buddismo e diffonderli in Cina, per volere dell’imperatore. In questo lungo viaggio, dalla durata di 14 anni, dalla Cina all’India e viceversa, Sanzang è accompagnato dal re scimmia Sun Wukong; il pigro e stupido Zhu Wuneng, un essere a metà tra un uomo e un maiale; il demone fluviale Sha Wujing e il cavallo, che è un principe drago.
Il romanzo, composto da 100 capitoli, si può dividere in 3 parti, anche se alcuni studiosi seguono altre divisioni. La prima parte (i primi 7 capitoli) narra la storia di Sun Wukong dalla sua nascita fino a quando viene punito e sepolto sotto la Montagna dei 5 elementi a causa della sua arroganza, dal momento che pensava di poter diventare imperatore del cielo. La seconda parte, i 5 capitoli successivi, introducono la storia di Sanzang e il motivo del viaggio. La terza parte, infine, tratta del viaggio vero e proprio. Quando Sanzang arriverà nei pressi della Montagna dei 5 elementi riuscirà a liberare il re scimmia, che si unirà al monaco buddhista.
Il protagonista, Sanzang, ed il suo viaggio sono ispirati su eventi realmente accaduti. Nel settimo secolo il monaco buddista Xuanzang (玄奘) ha effettivamente viaggiato dalla Cina all’India per ordine dell’imperatore Tang Taizong allo scopo di recuperare le sacre scritture buddhiste e diffonderle in Cina. Il viaggio d’andata è durato 4 anni, in cui il monaco ha patito terribili difficoltà. Arrivato in India ha studiato le scritture per 16 anni per poi tornare in Cina. Il suo viaggio ha diffuso il buddhismo per la Cina, anche grazie alle idee di illuminazione e salvezza più inclusive rispetto alle altre religioni e alla credenza che il ciclo di reincarnazione nel buddhismo sia un pellegrinaggio che giunge all’unione con Buddha, e che ogni essere vivente è destinato alla salvezza perché possiede una natura simile a quella di Buddha.
Il concetto di merito e karma si ritrova in tutto il Viaggio in Occidente. I meriti ottenuti in questa vita saranno ricompensati in una vita futura. Per ottenere queste ricompense, si deve purificare la propria mente attraverso buone azioni e devozione. I pellegrini riescono proprio ad ottenere le sacre scritture buddhiste grazie alla loro devozione e al fatto che riescono a purificare la propria mente affrontando durante il viaggio molte difficoltà, pericoli e mostri. Grazie a questa storia raccontata in 4 volumi, il Viaggio in Occidente si configura come un’allegoria della ricerca degli uomini di conoscenza ed illuminazione, presentando tutti i temi della religione buddhista, come il karma, l’illuminazione, il merito… Ma non è neanche un libro d’insegnamento buddhista, perché comprende anche momenti umoristici e buffi. Non di meno, ha contribuito alla grande diffusione del buddhismo in Cina.
Concludo dicendo che, inconsciamente, Viaggio in Occidente ha avuto una grande diffusione presso noi occidentali. Infatti, Sun Wukong è un personaggio che ha goduto di una grandissima fama e fortuna in tutto l’oriente e la lettura giapponese del suo nome è Son Goku. Come il protagonista del celebre manga/anime Dragon Ball. Questa non è una coincidenza del momento che l’autore, Akira Toriyama, si è ispirato proprio a Viaggio in Occidente per scrivere il primo arco narrativo e quasi tutte le caratteristiche di Sun Wukong si ritrovano in Goku: il fatto che sia un ottimo guerriero, il bastone che si allunga, il fatto che possa volare su una nuvola e le trasformazioni. Anche il fatto che avesse una coda da scimmia serviva a strizzare l’occhio al re scimmia. Tutti riferimenti che il pubblico orientale coglieva subito, ma che per noi, purtroppo, non sono così immediati.
[1] Timothy Brook, Praying for Power: Buddhism and the Formation of Gentry Society in Late-Ming China, p. 2.
* L’immagine in copertina è Sun Wukong che si soffia i peli, di Yoshitoshi, 1850-1892.
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