Il diavolo mi guarda con i tuoi occhi ai piedi sta del mio letto seduto e piange fiotti di lacrime sciocchi. Dagl’occhi goccia del sanguine muto e colagli in bocca, è la tua bocca, cara bocca; è il tuo viso minuto; è la tua voce, soave filastrocca; sono i tuoi occhi, che furon smeraldi e ora la perfida invidia li blocca. Stringesi al letto con artigli saldi ed avvicinasi a me lentamente, sussurrami nomi d’Inferno caldi, le gran peccata e gl’eccessi che genti condannò molte alle pene infinite. Terminato sparì nel buio latente.