Inedito,  Poesia

Piccola amica

Cara amica, mi dispiace,
siamo state amiche come due cuccioli di leone
nella sciatta adolescenza
dove niente conta davvero
e poche cosucce sembrano valere davvero tutto.

Ci siamo volute bene
come chi non domanda nulla all’altra
coi capelli scompigliati
il corpo informe della crescita.

Eravamo amiche
perché condividevamo il tetro fastidio dell’esistenza
e insieme l’estasi delle serie lunghe di risate.
Quanto dura una chiacchierata?
L’attimo infinito di un ricordo.
Eppure io non ricordo più
quale fosse il disegno sulla tenda di camera tua
il tuo rifugio aperto
la porta socchiusa solo per me.

Perché ho dimenticato?

Il nostro era un rapporto di quelli senza peso
era il tempo delle anime gemelle
degli affetti caldi di colazioni domenicali
del conoscere tutto l’una dell’altra
sapevi tutto di me
perché ho dimenticato?

Non c’è tradimento peggiore della dimenticanza.
Non è vero che non ricordo
vivi ancora piccola adolescente scarmigliata
con la mia piccola me insicura
si condivide tutto
quando non si sa ancora cosa nascondere di sé.

Ora sei siamo cresciute
non saremo più amiche
le regole dell’età adulta sono nostre
abbiamo barattato un po’ di libertà e indipendenza
con tutta la dolorosa sincerità del nostro essere piccole e in divenire.

Spero tu sia felice
che faccia ancora le capriole
per scendere dal letto
che ammucchi i tuoi gesti abituali
sui tuoi occhi e le tue labbra.

Mi manchi
ma due tradimenti non si perdonano
grazie
non ho dimenticato
se non i dettagli
abbi cura di te
io, prometto, l’avrò di noi.

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