Inedito,  Poesia

Sbronza

Tutto intorno a me
Nascosto tra i pali di fango invecchiato
Miriadi
Di foreste di significati
Impossibili da captare,
Neanche con l’assenzio.
Non serve la droga
Quando la vista sfuma già di suo.

Beatrice dentro casa che piange
Ma non sono potuto entrare.
Correggo il Maestro e mi vergogno
Della mia indolenza.
Cercare inutilmente la risposta ad un enigma
Troppo semplice per le menti umane..
Salgono maschere tutte uguali sul mio calendario
I santi non mi aiuteranno se non lo voglio.

Non voglio aiuto.
Nessuna isola può restare senza zattera.
Devo cominciare a mandare più bottiglie.
Giorni grigi ricordo in una vasca da bagno alcolica e venerea.
Almeno, ricordo.

Continua una catena d’ignoranza senza inizio.
Regressione e causalità dorate mi ingabbiano.
O no?

Serve un fabbro, un orafo un orefice un gioielliere
A spezzare quegli anelli di catena
Per farne bianche penne per inchiostro.

Mi getto sulla strada ma la macchina curva.
Non ho guardato la freccia.
La palla che ho tirato oltre la siepe
Non ha ancora ucciso nessuno.

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